Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Nelle classi sono ormai sempre di più gli allievi che mostrano difficoltà ad apprendere, prestare attenzione e studiare con profitto. Una grande “categoria”, praticamente ignorata fino al calare degli anni Ottanta, nella quale convivono alcuni disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) come la dislessia (lettura), la disgrafia e disortografia (scrittura) e la discalculia (calcolo).
Riconosciute dalla Legge 170/2010, queste difficoltà sono oggi affrontate da parte del Miur e delle scuole con alcuni strumenti ausiliari utili a permettere all’allievo di raggiungere il successo formativo. In particolare, la scuola definisce un piano didattico personalizzato (PDP) entro il primo trimestre scolastico per gli studenti interessati, che oltre a identificare la tipologia del disturbo prevede una serie di attività ad hoc, l’uso di strumenti compensativi, delle misure dispensative e delle forme di verifica e valutazione personalizzata.
Cosa significa? Che a seconda della difficoltà manifestata si prevedono degli strumenti didattici e tecnologici per facilitare lo studio. Come il registratore, che esonera l’allievo dal prendere appunti durante la lezione o l’uso della calcolatrice che facilita le operazioni di calcolo. Allo stesso tempo, si possono esentare i ragazzi da alcune attività. In caso di dislessia, per esempio, non si farà leggere ad alta voce un brano in classe.
Dsa: quali sono?
Si parla di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) quando un bambino mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una situazione in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma e non sono presenti deficit sensoriali.
I Disturbi specifici di apprendimento sono:
Dislessia: difficoltà specifica nella lettura. In genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere i segni associati alla parola.
Disgrafia: difficoltà a livello grafo-esecutivo. Questo disturbo riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare. È una difficoltà che investe la scrittura ma non il contenuto.
Disortografia: difficoltà ortografiche. In genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche (accenti, apostrofi, forme verbali etc.).
Discalculia: difficoltà nelle abilità di calcolo o della scrittura e lettura del numero.
La Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia possono manifestarsi tutte insieme nel bambino (ed è il caso più frequente) oppure comparire isolatamente.
Riconoscere i sintomi più comuni *
I bambini con DSA possono avere difficoltà nel memorizzare i giorni della settimana, i mesi in ordine; spesso non ricordano la loro data di nascita, il Natale, le stagioni; a volte confondono la destra con la sinistra e non hanno un buon senso del tempo; possono avere difficoltà nell’organizzazione del tempo; possono manifestare difficoltà nel sapere che ore sono e nel leggere l’orologio. Possono mostrare alcune difficoltà motorie fini, come allacciarsi le scarpe o i bottoni; possono evidenziare problemi di attenzione e di concentrazione o essere molto vivaci.
Generalmente hanno problemi di memoria a breve termine. La lettura può apparire molto lenta o molto scorretta. La comprensione del testo letto è spesso ridotta. A volte, soprattutto nel caso dei bambini più grandi, è difficile accorgersi dei problemi di velocità e correttezza nella lettura. Per questo è importante, ogni volta che si ha un sospetto, inviare il bambino a valutazione da un esperto per effettuare una diagnosi.
Area linguistico-letteraria
I bambini con Dsa non leggono in modo fluente, sono lenti a scrivere, in modo particolare quando devono copiare dalla lavagna, commettono errori, saltano parole e righe, non utilizzano armoniosamente lo spazio del foglio; molti scrivono con caratteri troppo grandi e/o troppo piccoli e preferiscono scrivere in stampato maiuscolo. I bambini dislessici o disortografici possono:
- Sostituire lettere con grafia simile: p/b/d/g/q-a/o-e/a o con suoni simili: t/d- r/l-d/b-v/f
- Omettere le doppie e la punteggiatura
- Imparare l’ordine alfabetico con difficoltà
- Non riuscire ad usare il vocabolario
- Mostrare un lessico povero
- Avere difficoltà a memorizzare termini difficili e specifici delle discipline; mostrare difficoltà nel ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi, lo spazio geografico ed i nomi delle carte
- Avere difficoltà nell’espressione verbale del pensiero; nel riconoscere le caratteristiche morfologiche della lingua italiana
Tutti i bambini con Dsa hanno difficoltà nell’apprendere le lingue straniere, in particolare, la loro scrittura. Particolari problemi vengono evidenziati nell’apprendimento della lingua inglese a causa delle differenze tra la scrittura e la pronuncia delle lettere.
Area logico-matematica
Molti bambini con Dsa non riescono ad imparare le tabelline, a fare i calcoli in automatico, ad eseguire numerazioni regressive e le procedure delle operazioni aritmetiche.
Nel disturbo del calcolo possono essere compromesse diverse capacità, incluse quelle “linguistiche” (per esempio comprendere o nominare i termini, le operazioni o i concetti matematici, e decodificare i problemi scritti in simboli matematici), “percettive” (per esempio riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi), “attentive” (per esempio copiare correttamente i numeri o figure, ricordarsi di aggiungere il riporto e rispettare i segni operazionali) e “matematiche” (per esempio seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti e imparare le tabelline).
Nei bambini discalculici si osservano difficoltà nel leggere e scrivere e ricordare numeri complessi (come quelli che contengono lo zero) o lunghi (come quelli composti da molte cifre). Il 60% dei bambini dislessici è anche discalculico.
Come valutare i bambini che hanno una diagnosi di Dsa ma non una certificazione ai sensi della legge 104/92?
I bambini con Dsa possono avere una valutazione differenziata ai sensi della circolare del 5 ottobre 2004, prot. 4099/A/4. In particolare una valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma (gli errori ortografici possono essere evidenziati ma non valutati); una valutazione in rapporto alle capacità e alle difficoltà del bambino. La valutazione dovrebbe aiutare gli alunni a diventare consapevoli delle proprie capacità e dei propri miglioramenti.
È necessario l’insegnante di sostegno per un bambino con Dsa?
La legislazione attuale permette ai bambini dislessici di essere aiutati da un insegnante di sostegno solo nel caso vengano segnalati e certificati ai sensi della legge 104/92. Negli altri casi l’alunno può essere diagnosticato ma non certificato ai sensi della legge e non ha diritto ad un insegnante di sostegno.
Un bambino con Dsa può essere redarguito e/o bocciato?
Sì, può essere redarguito, e dipende dalla “sensibilità dell’insegnante” che dovrà capire fino a che punto il bambino si approfitta di questa situazione di agevolazione o si trova davvero in difficoltà.
Sì, può essere bocciato, qualora esista una programmazione individualizzata per tutte le materie e non siano stati raggiunti gli obiettivi prefissati e nel corso dell’anno.
* Alcuni dei testi citati fanno parte del Vademecum – Disturbi Specifici di Apprendimento di Martina Trioano e Patrizia Zuccaro. Per leggere il documento completo clicca qui.
