A Roma non è ancora una prassi, anzi. Solo al chiederlo potreste essere presi per matti. Ma qualcuno sta timidamente cominciando ad offrire questa possibilità, che negli Usa e in alcuni Paesi europei è assolutamente normale. Parliamo delle visite organizzate dalla scuola (un paio di volte l’anno e perlopiù in inverno, quando si comincia a pensare alle iscrizioni), durante le ore di lezione, magari a inizio o fine mattinata.
Un’esperienza di questo tipo può essere davvero utile, perché permette di toccare con mano e non solo immaginare quello che vivranno i nostri ragazzi se iscritti presso l’istituto.
E siccome ScuolediRoma.it è dedicato ai genitori e agli studenti, noi ci auguriamo che far circolare questa buona pratica – anche grazie alle vostre sollecitazioni – possa stuzzicare molte realtà scolastiche ad aprire le proprie porte.
Detto questo, se vostro figlio/a proviene dallo stesso istituto comprensivo (ammesso che i plessi siano abbastanza vicini…), un’idea potreste esservela già fatta.
Non vi soffermate solo sulla struttura scolastica: guardate le facce dei ragazzi che frequentano la scuola: sono interessati e impegnati? Hanno degli sguardi annoiati? Ascoltano con partecipazione quello che i loro insegnanti gli dicono?
2/6 – Le biblioteche
Non sempre valorizzate, le biblioteche – sia quelle di classe che quella centrale – svelano molto del carattere di un istituto. Che libri ci sono? Romanzi, biografie, atlanti, diari… più sono e meglio è. Li prestano o possono essere consultati solo nelle aule? È importante, perché le scuole che si basano esclusivamente sui libri di testo sono un po’ “piatte”.
3/6 – Lavagne Interattive e multimediali
Ci sono le Lim nelle aule? Sono utilizzate regolarmente o no? E nel caso non ci fossero c’è qualche strumento hi-tech, come Ipad o computer con proiettori? La distanza dall’età del bronzo a quella tecnologica che i nostri ragazzi pensano ogni giorno di vivere mentre vanno a scuola è in qualche misura compensata?
4/6 – Qualità dei lavori degli studenti
Dipinti di nuovo o scoloriti non ha poi troppa importanza. L’importante è che i muri delle classi (e magari anche dei corridoi) siano pieni dei lavori dei ragazzi. E come sono fatti? Come sono scritti? Sono fantasiosi oppure statici?
5/6 – Rumore
Quanto rumore c’è in una scuola? No, non è una battuta: se vige il caos è certamente una brutta notizia, ma anche il silenzio più totale lo è. I ragazzi devono poter parlare fra di loro e con gli insegnanti. E questi dovrebbero parlare fra di loro. In una buona scuola media, i docenti si incontrano per discutere di tutto, dal curriculum, ai progressi o problemi individuali degli studenti.
6/6 – Domande reali, non generiche
“Come insegna la sua materia? Cosa richiede ai ragazzi?”
Fare domande concrete e dirette è molto più utile che tenersi sulle generali e chiedere “quante ore di italiano ci sono?”. Pensateci: domandare “Cosa fate per contrastare eventuali episodi di bullismo” è più efficace di “Ci sono stati atti di bullismo in questo istituto?”.
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